CHE COSA E’ LA “CALCOLOSI RENALE” E COME SI FORMANO I CALCOLI

CHE COSA E’ LA “CALCOLOSI RENALE” E COME SI FORMANO I CALCOLI

PREVALENZA, INCIDENZA, FATTORI DI RISCHIO DELLA LITIASI
2 Dicembre 2019

Figura 4 – Calcoli renali (Per gentile concessione del Prof. Vito Pansadoro)

La litiasi (dal greco “lithos” = pietra) o calcolosi delle vie urinarie è una malattia nota fin dai tempi degli Assiro-Babilonesi e degli Egizi (V secolo a.C.) nelle cui mummie gli archeologi hanno rinvenuto delle formazioni litiasiche. Il termine “calcolosi” deriva invece dal latino: “calculus”. Questo era un sassolino utilizzato dai romani per fare i conti (fig.4). Chiamata dagli antichi la “malattia della pietra”, la calcolosi renale è stata sempre fonte di innumerevoli guai per la salute dell’uomo. I calcoli causavano infezioni alle vie urinarie e la loro eliminazione per le vie naturali a volte era asintomatica ma spesso era gravata da una sintomatologia dolorosa descritta da Plinio il Vecchio, circa 2000 anni or sono, come “un atroce tormento”.

Figura 4 – Calcoli renali (Per gentile concessione del Prof. Vito Pansadoro)

Per cercare di espellere i calcoli, il consiglio dei cerusici del Medioevo ( rispettando il Giuramento di Ippocrate che gli vietava di effettuare il “taglio della pietra” cioe’ la litotomia) consigliavano ai pazienti di bere infusi a base di svariati tipi di erbe (tra le quali una chiamata “spaccapietre”) e preparati galenici a base di belladonna (un antispastico) . Un altro consiglio originale per agevolarne l’espulsione era quello di prescrivere al paziente passeggiate in carrozza su strade di campagna. Per lenire il dolore si somministravano gocce di laudano (un analgesico a base di alcool e oppio) scoperto nel XVI secolo.

Ma a volte l’eliminazione del calcolo poteva essere molto difficoltosa; questo si bloccava nell’uretere ed il paziente andava incontro a complicanze quali coliche molto dolorose, infezioni, setticemie, fino alla perdita funzionale dello stesso rene.

Alla fine del XIX secolo prese origine la chirurgia della litiasi renale che ebbe vita fino agli inizi degli anni ‘80 quando fu rimpiazzata dalla Litotrissia Extracorporea con onde d’urto e da tecniche di endoscopia urologica.

Per quanto riguarda la formazione dei calcoli renali, questi sono minerali di consistenza dura che si formano dall’aggregazione di un solo tipo di cristalli (calcoli “puri”) o di piu’ tipi (calcoli “misti”) ai quali a volte si unisce una componente proteica (calcoli “infiammatori”). Condizione indispensabile per la formazione e l’aggregazione dei cristalli (“nucleazione”) è la sovrasaturazione urinaria dei soluti presenti, dovuta all’eliminazione in eccesso di una o piu’ sostanze assunte con l’alimentazione o prodotte dal nostro organismo.

Se sussistono condizioni favorenti la nucleazione di questi cristalli come la prevalenza di fattori che la promuovono (mucoproteine, batteri) su fattori protettivi che cercano di ostacolarla (citrati, magnesio, nefrocalcina, pirofosfati, glucosoaminoglicani, uropontina) o su fattori che ne inibiscono l’aggregazione (proteina di Tamm- Horsfall), questi si compattano tra loro o con altre sostanze di origine organica, in modo irreversibile, dando origine a concrezioni litiasiche. I calcoli si formano solitamente nei calici renali, a ridosso delle papille (placche di Randall), ma possono originare anche a livello dei tubuli, dei dotti collettori, del parenchima renale, della pelvi (bacinetto), dell’uretere o della vescica.