I primi esami cui sottoporre il paziente sono un’ecografia del tratto urinario, un RX diretta reni e vescica, un’analisi delle urine con particolare riguardo al sedimento (microematuria!) e un’urinocoltura con antibiogramma. I calcoli sono spesso infetti e causa di infezioni ! L’ecografia dovrebbe essere sempre in grado di visualizzare i calcoli (indipendentemente dalla loro composizione chimica) presenti nel parenchima renale, nei calici (fig.6), nella pelvi, nel tratto giuntale, sottogiuntale e iuxtavescicale dell’uretere (fig.7) e spesso di riuscire a metterli in evidenza nel tratto lombare (fig.8) mentre più difficile o impossibile sarà la loro visualizzazione nel tratto pelvico.
Quando l’ecografia non sarà in grado di rilevare la presenza di calcoli ureterali potra’, in ogni caso, sempre evidenziare una dilatazione dell’uretere e/o calico- pielica e porre il sospetto clinico della presenza di un calcolo ostruente l’uretere (Fig.9).
L’RX diretta dell’addome servirà ad evidenziare la presenza di “sospetti“ calcoli radiopachi (cioé contenenti calcio) nei reni (fig.10), nella vescica e lungo il decorso degli ureteri (fig.11) e sarà indispensabile per effettuare una valutazione sul grado di frammentazione della formazione litiasica ottenuta dopo Litotrissia Extracorporea.
L’ esame che dovrebbe essere sempre effettuato prima di sottoporre il paziente a qualsiasi tipo di trattamento terapeutico è un’Urografia tradizionale (Sensibilita’ 64-87%; Specificita’ 92-94%) o ancor meglio un’UrografiaTC con mezzo di contrasto (Sensibilita’ 95-100% ; Specificita’ 94-96%). Questa tecnica consente di ottenere una visualizzazione ottimale delle vie escretrici accertando o meno, con una eccellente accuratezza diagnostica, la presenza in esse di formazioni litiasiche (fig.12).